Gli edifici nZEB migliorano l’efficienza e riducono i consumi

edifici nzeb

Gli edifici nZEB sono diventati obbligatori dal 2021 in Italia. A partire da quest’anno tutte le nuove costruzioni devono ispirarsi al principio dell’efficienza energetica ed essere realizzate nel rispetto di questo standard. I cambiamenti climatici, la riduzione dei consumi e la necessità di preservare le risorse del Pianeta hanno portato a un nuovo modo di progettare e costruire, più responsabile e sostenibile. Scopriamo cosa sono gli edifici nZEB.

Cosa sono gli edifici nZEB

Gli edifici nZEB (Nearly Zero Energy Building) sono edifici sostenibili a “energia quasi zero”. Sono progettati e realizzati per essere in grado di soddisfare il proprio fabbisogno energetico in modo autonomo o quasi. A differenza dei vecchi immobili, ottimizzano i consumi e necessitano di una quantità minima di energia per funzionare. Gli edifici tradizionali, invece, hanno un alto impatto sull’ambiente. Sono responsabili di un grande dispendio di risorse e dell’emissione in atmosfera di anidride carbonica in quando adottano sistemi di riscaldamento e di raffreddamento ormai superati e non sono adeguatamente isolati. Attraverso la costruzione di edifici nZEB in Italia e la ristrutturazione degli immobili esistenti ci si pone l’obiettivo di innovare il settore edile verso una maggiore sostenibilità ed efficienza.

Gli edifici nZEB: normativa italiana

L’intenzione di realizzare edifici nZEB nasce in accordo con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu. Già a partire dal 2011 l’Unione Europea aveva sviluppato una propria normativa (Direttiva Europea 31/2010/CE chiamata anche EPBD) per stabilire gli obiettivi e i termini, demandando poi ai singoli Stati il compito di definire nel dettaglio il programma di attuazione e gli eventuali incentivi. Per edifici nZEB la normativa europea viene recepita nel nostro Paese dapprima con il decreto legislativo 192/2005 sull’efficienza energetica. Successivamente è stato aggiornato dal Decreto Legge 63/20013 e dal Decreto Ministeriale 26 giugno 2015. Il D.L. 63/20013 identifica come nZEB gli immobili che hanno un “fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo, coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta all’interno del confine del sistema”. Il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici” individua le caratteristiche e i parametri minimi che devono rispettare gli edifici nZEB per la normativa italiana. Negli edifici pubblici l’obbligo di osservare questi requisiti era stato introdotto già dal 31 dicembre 2018. Mentre nelle costruzioni private è iniziato con il 1 gennaio 2021. E’ stato inoltre istituito dall’ENEA un osservatorio nazionale sugli edifici a energia quasi zero per mettere a disposizione dei progettisti buone pratiche e procedure utili ad ottenere lo standard e controllare la la diffusione degli edifici nZEB in Italia.

I parametri degli edifici nZEB

I parametri degli edifici nZEB riguardano diversi aspetti, dalla posizione all’isolamento, passando per le fonti energetiche. Scegliere con attenzione il luogo dove costruire l’immobile è importante perché permette di sfruttare al meglio l’esposizione al sole e l’ombra. Anche l’orientamento e la disposizione delle stanze vanno studiati in modo da ridurre naturalmente i consumi legati all’illuminazione, al riscaldamento in inverno e al raffrescamento in estate. Chi si trova a progettare edifici nZEB in Italia deve infatti tener conto delle diverse caratteristiche del nostro Paese che si estende dalle Alpi alla Sicilia, con climi diversi. La scelta della posizione ideale per realizzare la costruzione può avere effetti significativi in termini di risparmio energetico, beneficiando dei vantaggi del calore del sole nelle zone più fredde o mitigandone gli effetti nelle zone più calde. L’isolamento è un altro dei parametri degli edifici nZEB da tenere in massima considerazione. Le pareti, i solai e gli infissi devono garantire ottime prestazioni termiche, in modo da evitare che il calore venga disperso con troppa facilità o che ci sia un eccessivo surriscaldamento durante i mesi caldi. La costruzione deve essere provvista di sistemi per la produzione di energia e di acqua calda da fonti rinnovabili, usando il fotovoltaico e il solare termico. Per ridurre ulteriormente i consumi gli edifici nZEB vanno dotati di impianti di riscaldamento a bassa temperatura, impiegando riscaldamento a pavimento, caldaie a condensazione e pompe di calore. I consumi energetici inoltre devono essere sottoposti a costante monitoraggio.

Le pompe di calore Tekno Point

Le pompe di calore sono uno degli elementi negli edifici nZEB che permettono di ottimizzare i consumi. Tekno Point in particolare ha realizzato la pompa di calore Athena in classe A++. Grazie alla tecnologia EVI, è in grado di produrre in modo molto efficiente acqua calda tecnica fino a 60°C e acqua calda sanitaria fino a 55°C anche quando le temperature esterne sono molto rigide e scendono a -25°C.
La tecnologia inverter Di Athena permette di aumentare la velocità di rotazione del compressore in base alla necessità, diminuendola invece quando non serve: in questo modo i consumi elettrici vengono drasticamente abbattuti.
Le normali pompe di calore invece riducono la capacità di riscaldamento quando fa molto freddo. Ma è proprio in queste situazioni che si ha più bisogno del calore.
Le pompe di calore Optimum 3 sono invisibili e compatte: occupano meno di 0,5 m2. Vengono collocate all’interno dell’edificio e in un unico dispositivo riuniscono il serbatoio ACS, il sistema di distribuzione e la pompa di calore con griglia integrata. Optium 3 è abbinabile al riscaldamento a pavimento, al terminale idronico, ai radiatori, alle cassette a 4 vie, ai fan coil e ai ventilsplit. Funziona in riscaldamento, in condizionamento e produce acqua calda sanitaria fino a 55°C.
Entrambe le pompe di calore permettono di accedere alle detrazioni fiscali e agli incentivi del conto termico 2.0.

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