Quando l’unità esterna del condizionatore gocciala negli spazi comuni di un condominio o di un palazzo, il rischio non è solo quello di ricevere le proteste dei vicini ma può trasformarsi in un vero e proprio reato. Se dal terrazzo o dal poggiolo si verificano delle perdite di acqua, la responsabilità è del proprietario dell’appartamento. Il balcone infatti non è una parte comune dell’edificio ma rientra nella proprietà individuale. Vediamo a quali rischi ci si espone e come risolvere il problema del condizionatore che gocciola.
Quando il condizionatore gocciola all’esterno non si tratta di un guasto o di una perdita di acqua. Rientra nel normale funzionamento dell’impianto per l’aria condizionata. Il fenomeno è dovuto semplicemente alla condensa e alla differenza di temperatura. L’umidità, presente nell’ambiente esterno, viene raffreddata a contatto con la batteria del motore e si trasforma in goccioline d’acqua. Questo effetto è più evidente in autunno / inverno, quando il climatizzatore opera in modalità riscaldamento. Se non è stato installato un sistema per la raccolta della condensa, si vedrà l’unità esterna del condizionatore che gocciola, creando delle macchie di umidità sul muro o delle chiazze sul terrazzo sottostante e sul terreno. Se si monta il motore esterno del condizionatore c’è anche il rischio che le tubazioni per lo smaltimento della condensa vengano ostruite dallo sporco che si accumula nel tempo. Inoltre insetti e piccoli animali possono scegliere questi condotti come riparo per fare la loro tana, intasando il collettore del condizionatore che gocciola a quel punto dal motore.
Se si vive in una abitazione singola il condizionatore che gocciola è un inconveniente prevalentemente estetico. L’acqua viene scaricata sul terreno di proprietà o sul proprio terrazzo e non da fastidio ad altre persone. Quando però si risiede in un condominio, lo smaltimento della condensa crea diversi disagi agli altri abitanti del palazzo. L’acqua di condensa può finire nelle parti comuni o di passaggio, come ad esempio l’ingresso del palazzo o l’entrata dei garage. Una situazione ancora peggiore si verifica quando il condizionatore gocciola sul balcone sottostante, quando forma una macchia di umidità sulla facciata dell’edificio o quando sporca il giardino privato di un altro condomino. Il gocciolamento diventa un problema evidente e molto probabilmente viene portato all’attenzione dell’assemblea condominiale.
Quando il condizionatore crea condensa e la stessa non viene correttamente scaricata, i condomini che si ritengono danneggiati andranno sicuramente a verificare se l’installazione è consentita ed è a norma. Infatti molti regolamenti condominiali vietano il montaggio a vista dei motori dei climatizzatori sulle facciate. Di conseguenza l’amministratore dovrà intervenire per richiedere che venga sanata una situazione fino ad allora tollerata ma irregolare. Il condizionatore che gocciola verrà rimosso per tutelare il decoro architettonico del condominio ed evitare ulteriori danni allo stesso. Se il regolamento condominiale non proibisce espressamente i condizionatori con unità esterna, in ogni caso la loro installazione non deve causare problemi con l’acqua di condensa. Nel caso in cui il condomino non volesse adeguarsi, riceverà una denuncia dalla Forze dell’Ordine. La cassazione ha stabilito che far cadere acqua dal balcone al piano sottostante si configura come reato di getto di cose pericolose. Il condizionatore che gocciola rientra in questa casistica ed è fonte di un disagio non isolato ma ripetitivo nel tempo. Per evitare lo stillicidio non è consentito inserire il tubo di scarico della condensa nel pluviale condominiale: si commette una alterazione della cosa comune. La grondaia infatti ha unicamente lo scopo di scaricare le acque piovane.
In un condominio i problemi del gocciolamento e del decoro architettonico possono essere risolti con un’unica soluzione: i condizionatori senza unità esterna. Questi climatizzatori non hanno il motore esterno e quindi non alterano l’aspetto estetico delle facciate. Sono dotati inoltre di particolari accorgimenti che evitano di fatto che si origini il problema sul nascere della caduta di acqua sui terrazzi e sulle proprietà dei vicini. In particolare ELFO di Tekno Point è un modello di condizionatore senza unità esterna senza scarico condensa. Non richiede il montaggio di un motore esterno a vista, ma viene installato all’interno dell’edificio, in un locale tecnico o in una stanza di servizio. Per funzionare preleva l’aria dall’esterno grazie a degli speciali ventilatori che la aspirano attraverso due piccoli fori praticati sulla parete. L’unico elemento visibile sono queste due piccole aperture di pochi millimetri che possono essere mimetizzate con una griglia colorata. Il condizionatore senza unità esterna è dotato di una comoda vaschetta sottostante che raccoglie l’acqua prodotta dalla condensazione. In alternativa lo scarico della condensa può essere collegato nell’impianto idrico e smaltito attraverso le canalizzazioni delle acque bianche.
IDRA Next è un altro modello di condizionatore che non ha il problema dello scarico condensa. Si tratta di un sistema condensato ad acqua, impiega come fonte energetica per il raffreddamento e per lo scambio termico necessario a produrre l’aria condizionata. Il climatizzatore ha dimensioni compatte: viene allacciato all’impianto idrico presente nell’edificio e viene collocato in una lavanderia, in una stanza di servizio o anche sotto al lavello del bagno. Anche in questo caso lo scarico della condensa avviene attraverso le tubazioni delle acque reflue.
Scopri i condizionatori senza unità esterna di Tekno Point.