E’ possibile usare l’acqua piovana in modo innovativo grazie ai condizionatori ecologici ad acqua. Opportunamente recuperate, le piogge diventano un elemento fondamentale per il funzionamento degli impianti per l’aria condizionata, con grande efficienza. L’acqua piovana è una risorsa preziosa per il nostro pianeta: non va sprecata, ma usata al meglio. Come i raggi del sole, che possono diventare una fonte di energia, anche la pioggia può essere raccolta e sfruttata in modo sostenibile per migliorare il comfort degli edifici. Scopriamo come utilizzarla nei condizionatori ecologici ad acqua.
I condizionatori ecologici ad acqua funzionano come gli altri condizionatori ma con una differenza fondamentale. Per realizzare lo scambio termico, necessario a produrre l’aria condizionata, non ricorrono all’aria, bensì all’acqua. Vengono collocati all’interno dell’edificio, di solito in bagno o in un locale di servizio, e sono collegati al normale impianto idrico. Questi climatizzatori assicurano ottime prestazioni perché lo scambio termico acqua aria è più efficiente rispetto allo scambio aria aria. I condizionatori ecologici ad acqua inoltre non rovinano l’estetica dei palazzi perché non hanno un motore esterno, montato sulla facciata. Sono anche più silenziosi, non avendo una ventola che preleva l’aria dall’esterno. Normalmente in questo tipo di climatizzatori l’acqua viene usata a perdere e viene liberata nella rete idrica. C’è quindi un consumo d’acqua che può però essere azzerato. Per raggiungere una maggiore sostenibilità è possibile usare degli impianti ad anello che riutilizzano l’acqua o recuperare le acque piovane, creando un circuito che le raccoglie e le invia all’impianto di condizionamento ad acqua.
Nei nuovi edifici il recupero delle acque piovane è diventato un obbligo. La finanziaria 2008 (legge 244/2007, articolo 1, comma 288) prevede che il permesso di costruire venga rilasciato solo se viene eseguita la certificazione energetica e le caratteristiche strutturali dell’edificio sono finalizzate al risparmio idrico e al reimpiego delle acque meteoriche. L’obbligo è richiesto quando la copertura dell’edificio ha una superficie superiore a 100 mq o, tra le pertinenze dell’edificio, ci sono aree verdi con una superficie maggiore di 200 mq. Nelle nuove costruzioni con queste caratteristiche quindi devono essere previste delle specifiche opere per la raccolta della pioggia e il successivo stoccaggio in cisterne.
Si stima che in Italia il recupero dell’acqua piovana possa coprire ben il 50% del fabbisogno idrico quotidiano. Gli utilizzi sono molti: dall’innaffiamento delle aree verdi all’uso nelle cassette del WC o per il bucato. Può però essere impiegata con maggiore efficienza anche per far funzionare i condizionatori ecologici ad acqua. E’ sufficiente collegare il serbatoio che accumula le piogge al circuito dell’impianto di condizionamento. Le acque bianche di recupero sono perfette per questo tipo di utilizzo.
Installare condizionatori ecologici ad acqua può diventare molto conveniente se si sfruttano gli incentivi per il recupero dell’acqua piovana. Partendo infatti dalla normativa nazionale sul risparmio idrico, molte regioni, come il Lazio, la Lombardia, la Toscana, le Marche, la Puglia, l’Abruzzo e il Trentino, hanno emanato leggi più specifiche e previsto interessanti agevolazioni urbanistiche o contributi per promuovere questa buona pratica. In alcuni territori queste facilitazioni sono estese anche alle ristrutturazioni. L’entità degli incentivi per il recupero dell’acqua piovana è legata a diversi fattori che tengono conto della capacità di raccolta della pioggia, del risparmio energetico, dell’uso materiali ecosostenibili, della diminuzione dell’impatto ambientale.
A livello nazionale è inoltre disponibile un ecobonus per il recupero dell’acqua piovana, contenuto all’interno della legge di bilancio 2018. Si tratta di una detrazione del 65% sulle spese sostenute per installare e per mettere in opera impianti di recupero dell’acqua piovana. Questa detrazione può arrivare fino a 30.000 euro e comprende anche le opere murarie relative alla costruzione del serbatoio. L’ecobonus per il recupero dell’acqua piovana può essere richiesto fino al 31 dicembre 2021.
Tekno Point ha sviluppato una completa linea di condizionatori ecologici ad acqua. In particolare IDRA Next eco è un climatizzatore condensato ad acqua che garantisce alte prestazioni e un ridotto consumo di energia elettrica. E’ in classe energetica A++. La sua installazione rientra nell’incentivo del conto termico 2.0. Inoltre questo dispositivo si caratterizza per il più basso consumo di acqua nella sua categoria. IDRA Next eco è disponibile sia nelle versioni monosplit che multisplit.
IDRA Next Ring è il climatizzatore condensato ad acqua con pompa di calore, collegato ad anello d’acqua. L’acqua scorre all’interno di un circuito chiuso e serve come sorgente di calore in inverno e come sistema per dissipare il calore in estate. Il dispositivo è abbinabile a split, consolle, cassetta a 4 vie e sistema di canalizzazione. Anche IDRA Next Ring permette di accedere alle detrazioni fiscali.
I condizionatori ecologici ad acqua di Tekno Point si distinguono inoltre per la silenziosità. Appena 41dB che possono essere ulteriormente ridotti grazie ad un apposito kit silenziante.
Scopri tutti i modelli di condizionatori ecologici ad acqua.